Gli scritti di Dina Vallino
Mettiamo a disposizione in questa sezione tutte le pubblicazioni di Dina Vallino, che possono essere lette direttamente sul sito o scaricate in PDF.
Gli scritti possono essere consultati cronologicamente nella pagina Tutte le pubblicazioni oppure tematicamente secondo i seguenti argomenti:
La Storia e il Luogo immaginario
Prefazioni, Recensioni, Interviste
Essere neonati
Che cosa prova un bambino nei suoi primi mesi di vita? Questa domanda è stata al centro della riflessione psicoanalitica sul neonato e, dopo cinquant’anni di Infant observation e Infant research, la risposta deve essere ripensata. Il saggio, basato su un ricco archivio di protocolli osservativi, discute le più importanti visioni del neonato nel Novecento – Sigmund Freud, Sàndor Ferenczi, Melanie Klein, Michael Balint, Donald Winnicott, Wilfred Bion, Esther Bick – per arrivare a delinearne i problemi esistenziali.
Pensieri intorno al Sé
Pubblichiamo una pagina inedita di Dina Vallino, scritta nel 2010. Si tratta di un appunto di pensieri in fieri sul Sè: nella sua esperienza pratica è opportuno che il terapeuta – in diversi casi di lutto infantile – rinunci a occuparsi del lutto nel corso del primo periodo dell’analisi, per prendersi cura di ciò che interessa al bambino nella sua vita quotidiana, acconsentendo a ciò che lui sembra chiedere: non accennare alla morte della madre, fare come se l'evento non fosse avvenuto.
Famiglie in crisi – B. Friia e F. Di Cesare
Il libro promuove un diverso modo di pensare il lavoro con le famiglie all'interno delle Comunità educative e dei Servizi per il diritto di visita e di relazione. Partendo dalle loro esperienze sul campo, le autrici raccontano l'ideazione e la sperimentazione del metodo dell'Estensione della Consultazione Partecipata. Il recupero dell'approccio valliniano, nella struttura e nell'impianto, permette di valorizzarne lo sfondo culturale - la concezione del bambino, la sua sensibilità, la cultura del legame mentale - sottolineando al contempo la valenza politica dei servizi educativi e socio-educativi. Perché nella società di oggi, per affrontare situazioni familiari sempre più complesse, c'è bisogno di interventi che accolgano questa complessità con coraggio, serietà e delicatezza.
Abitare una casa – L.F. Bianchi e P. Conti (a cura di)
Il volume, a cura di Luigi Federico Bianchi e Patrizia Conti, descrive e racconta il lavoro degli operatori nei servizi della NPIA, a contatto con la domanda di aiuto, con i bisogni espliciti e non visibili e con le gravi patologie adolescenziali e del contesto familiare. I contributi raccolti - scritti da neuropsichiatri, psicologi, educatori - illustrano la complessità del lavoro clinico con l'adolescente, a partire dalle tematiche dell'accoglienza e della valutazione diagnostica, passando per i percorsi di cura e di riabilitazione: psicoterapia, trattamento farmacologico, intervento educativo e socio assistenziale. Confrontandosi drammaticamente con l'agito del paziente, con le rotture dei legami intrafamigliari, con il transfert e controtransfert, e con le proiezioni intense sugli operatori coinvolti, il libro valorizza il ruolo e la funzione del gruppo nel contesto della cura, mostrando la necessità del lavoro di rete all'interno dell'équipe curante. Prefazione di Antonello Correale
Gli affetti in età evolutiva
Pubblichiamo l’intervento tenuto da Dina Vallino alla “Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia, dell’Adolescenza e della Coppia” (SIPsIA) di Roma, il 9 Ottobre del 1998. A partire da un ricordo sentito del pensiero di Parthenope Bion Talamo, scomparsa tragicamente pochi mesi prima, Vallino illustra una vignetta clinica tratta da Raccontami una storia, uscito lo stesso anno, per presentare il suo modello di lavoro con la Storia e il genitore in seduta. Ne scaturì un vivace dibattito tra colleghi, di cui riportiamo la trascrizione, dove vengono toccati e approfonditi diversi temi tecnici: la difficoltà, e l’importanza, di lavorare con genitori patologici, la necessità per la psicoanalisi infantile di nuovi concetti e nuovi metodi, la centralità del controtransfert dell’analista, il concetto di Luogo Immaginario rispetto ad altre simili concezioni (rifugio, conchiglia, claustrum, luogo fantastico).
Raccontami una storia
Pubblicato per la prima volta nel 1998 e insignito del Premio Gradiva l’anno successivo, Raccontami una storia vede oggi una nuova edizione corredata di un “Ausilio alla lettura” che accompagna il lettore capitolo per capitolo, illustrando il suo metodo di lavoro con i bambini e i loro genitori, nell’esplorazione del Luogo Immaginario e nell’uso della Storia.
Opera centrale del pensiero teorico-clinico di Dina Vallino, il libro offre ampio spazio alla presentazione di sedute e di frammenti clinici in cui si può assistere a un dialogo analitico sorprendentemente ricco. L’autrice ci fa accomodare nel suo studio per assistere alle sedute psicoterapeutiche che aiutano i bambini ad affrontare e superare drammi e traumi che non permettono loro di vivere serenamente l’età dell’infanzia. Un metodo che mette i bambini al centro, che parte proprio dai loro racconti.
Sulla persona e sulla speranza in psicoanalisi infantile
«Dal mio vertice di osservazione, in quanto psicoanalista, mi sembra fondamentale restituire ad ogni uomo il diritto di essere considerato una persona. Ciò significa per me apprezzarne la reciprocità nella mia relazione anche professionale e obbligarmi a rispettarne l’alterità, il suo codice etico e di comportamento. In altre parole, significa che di fronte al paziente mi pongo nella condizione di valutarne la sua “trascendenza” rispetto a me, il suo non essere un oggetto regolabile dalla mia volontà, ma un soggetto a pieno titolo, che resta sempre in parte fuori dai miei confini di conoscenza…»
La “leggibilità” dell’Immaginario e il ruolo dell’analista
«Escher, come è noto, ebbe a dire che la rigorosa osservazione della realtà lo aveva condotto sino ad una serie di fantasie prospettiche, con l’intento di far percepire i limiti e le ambiguità delle nostre capacità osservative. Come analista, non considero fino in fondo la destabilizzazione del mio mondo se mi metto a lavorare senza prendere le distanze anche da ciò che ritengo più opportuno, come il fatto di stabilire i miei limiti, le mie regole, le mie procedure per vivere in uno spazio di sicurezza. Il setting è uno spazio e un tempo con un protocollo che va conquistato con ogni paziente…»
Perché il Luogo Immaginario?
Pubblichiamo alcune riflessioni di Dina Vallino sul tema del Luogo Immaginario, appunti che seguono di qualche giorno il Convegno da lei organizzato “La storia e il Luogo immaginario nella psicoanalisi e psicoterapia dei bambini e adolescenti” tenutosi presso l’Istituto Salesiano di Milano il 23 Ottobre 1999.
Sul fraintendimento
Pubblichiamo alcune riflessioni di Dina Vallino sul fraintendimento primario e l’identificazione proiettiva patologica, che gettano luce sulla distinzione tra trauma e fraintendimento, come sul delicato rapporto tra comunicazione e comprensione reciproca. Queste tematiche sono viste da vicino nel contesto dell’Infant observation e della Consultazione partecipata. Lo scritto è conservato con il titolo “Dialogo sul fraintendimento” e risale a Marzo 2011.
Significato e uso della teoria in psicoanalisi
Pubblichiamo alcune riflessioni di Dina Vallino sul tema della teoria in psicoanalisi, risalenti al 2002 e al 2007. Si tratta di appunti inediti pensati per l’attività di training svolto presso il Centro Milanese di Psicoanalisi “Cesare Musatti” di Milano. Le pagine che seguono offrono un’interessante trattazione del delicato rapporto tra teoria e sua storia in psicoanalisi; si soffermano sul concetto di modello teorico, sulle sue origini e sulla sua valenza clinica, avanzando una riflessione sulla Consultazione partecipata; sottolineano la centralità dell’osservazione e dell’esperienza per l’evoluzione dei modelli, portando un esempio tratto dall’Infant observation; argomentano a favore di un eclettismo teorico volto a valorizzare la coralità della storia della psicoanalisi, come luogo cui attingere “sempre di nuovo” per ritrovare e rielaborare concetti all’altezza della complessità del paziente.
Il lutto: riflessioni autobiografiche
Pubblichiamo due brevi inediti di Dina Vallino del 1971, il primo scritto immediatamente dopo la morte del padre, il secondo qualche mese dopo. Si tratta di quattro fogli manoscritti che risalgono a quando l’analista aveva trenta anni, che rivelano pienamente lo stile di autoanalisi di Dina Vallino: ella interpreta i suoi vissuti alla luce delle teorie psicoanalitiche che viene apprendendo dai suoi studi e dall’analisi e, per converso, viene modificando, alla luce dei propri vissuti, le nozioni apprese.
Appunti sulla famiglia oggi
Pubblichiamo alcune riflessioni di Dina Vallino sulle trasformazioni che le famiglie hanno attraversato negli ultimi anni e le ripercussioni che queste hanno avuto sul lavoro degli psicoterapeuti infantili. Questi particolari “appunti” inediti – scritti tra il 2009 e il 2013 e conservati nell’Archivio Dina Vallino – offrono un interessante sguardo sulla contemporaneità delle famiglie a partire dall’orizzonte terapeutico della Consultazione partecipata.
Per non cadere nel vuoto
Dina Vallino offre un’analisi approfondita dell’opera di Esther Bick, volta a far emergere la sua originale, ma spesso trascurata, concezione del neonato. Attraverso un’attenta lettura dei suoi scritti, Vallino ricostruisce l’ideazione, a partire dall’osservazione, dei concetti di auto-contenimento, seconda pelle e adesività, mostrandone l’evoluzione concettuale negli anni. Il saggio, a oggi rimasto inedito, viene pubblicato insieme a una nuova traduzione della conferenza di Esther Bick del 1975 e a passi salienti del suo insegnamento orale del 1970 e del 1977. L’edizione è arricchita dalla traduzione di tre importanti scritti di Donald Meltzer che gettano nuova luce sulle nozioni di identificazione adesiva, looping e punto-morto.
Fare psicoanalisi con genitori e bambini
Nel suo progetto di rinnovamento della psicoanalisi infantile Dina Vallino parte dal momento iniziale: il bambino viene visto in consultazione con i genitori. Si apre qui la possibilità di osservare insieme ai genitori il bambino nelle sue dimensioni più proprie: nel gioco, nel disegno, nella storia. Si creano in tal modo le condizioni per un risveglio del loro legame affettivo andato in crisi. In taluni casi si riesce a realizzare un intervento preventivo precoce; in altri, diviene necessaria una terapia prolungata, che potrà ancora avvantaggiarsi della partecipazione dei genitori in seduta oppure di una loro collaborazione periodica.
Emersioni dall’area autistica
Nei dieci casi clinici presentati mostrano l'efficacia della terapia psicoanalitica che utilizza il metodo della Consultazione partecipata di Dina Vallino per la cura dei bambini che hanno ricevuto diagnosi di rischio o di disturbo dello spettro autistico. Una delle caratteristiche qualificanti dei casi clinici presentati consiste nel fatto che le terapeute portano a conoscenza del lettore in modo descrittivamente preciso quali sono le azioni comunicative da loro intraprese, capaci di attivare risposte da parte dei bambini.
Una mente a più voci
“Questo libro, che nasce dalla ‘Giornata di Studi’ dedicata dal Centro Milanese di Psicoanalisi a Dina Vallino il 14 novembre 2015, si propone […] di mantenere viva la sua ricerca rammentando alcuni aspetti del pensiero che l’ha caratterizzata come una tra le figure più rilevanti e significative della psicoanalisi italiana”.
Una storia raccontata
L’Autrice ripercorre le tappe della sua esperienza con Dina Vallino, attraverso una attenta e vivace illustrazione di alcune storie cliniche discusse in anni di lavoro condiviso. Il lettore è così coinvolto in nuove riflessioni nell’ambito della tecnica della psicoanalisi. Creare le condizioni per vivere il tempo della propria infanzia per i piccoli pazienti è intento comune alle due psicoanaliste che non si sottraggono al compito di sostenere la speranza e di accettare il mistero che si cela dietro il dolore.